Got Milk?

come se negli ultimi tempi non bastasse Katrina a tormentare le notti degli americani, ecco subito nuove preoccupazioni profilarsi all'orizzonte: le tette di Tyra Banks sono finte?

secondo Body, si vede già da qua che è tutto un miracolo della natura. certo, per essere più sicuro il tipo eseguirebbe quanto prima un esame tattile sul soggetto, ma il suo occhio esperto è già in grado di formulare risposte convincenti basandosi solo su questo jpeg.

a me CSI fa una sega - pensa lui.

ma a proposito di seghe, l'opinione pubblica a stelle e strisce vuole fatti, non pugnette. così Tyra, nel suo personal show su WB, si fa fare una mammografia in diretta che rivela la sua innocenza. e che probabilmente attirerà l'odio di tutta la popolazione femminile americana.

a questo punto anche gli Italiani tutti si fanno delle domande: perché in seconda serata loro c'hanno Tyra Banks e noi Mentana e Vespa? facciamo cambio? e soprattutto: si può fare la mammografia anche a Costanzo?

Bruum, bruum. Punto.

che questi anni di crisi avrebbero fatto danni catastrofici alla pubblicità italiana, ne erano tutti consapevoli. aziende con budget limati, reparti mktg in cagarella costante, agenzie in apnea erano i primi sintomi della situazione. campagne iper-razionali, buoni sentimenti e nessuna volontà di osare, i frutti. e se Body aveva in testa già da tempo un post sul nuovo genere ultratrash dei Sughi Pronti, comincia invece parlando di automobili.

innanzitutto, di farsi due risate oggi proprio non se ne parla. Bernbach l'abbiamo seppellito da tempo e in questo clima di neoedonismo berlusconiano l'ultima cosa che possa interessare è passare per simpa. un'auto la si compra perché fa figo (quando riconoscerete che Lapo ha già capito tutto?), mica perché ti fa ridere. un po' come il sesso. Bmw ci è arrivata prima di tutte e a colpi di sushi, modelle e art direction minimale, negli anni si è accreditata come il miglior mezzo per andare al Casablanca. che tradotto in soldoni significa il benchmark del comparto. e vendite, successo, immagine.

così Alfa è subito diventata gelosa. non le bastava aver cagato fuori un tot di belle auto, voleva diventare lei la regina di Corso Como. così pretende che la sua nuova comunicazione vada in mano ai Jalisse, la coppia di direttori creativi più rockstar di tutte. una manciata di campagne all'insegna del me-too dopo, Alfa rimette tutto in gioco. e l'Agenzia di Ettore 'O Direttore, di Bonolis in paradiso e di Cavallo Goloso vince la gara per il lancio della 159. uno si aspetta quanto meno una Ferilli con le poppe di fuori, un De Sica che tira le renze e invece no. anche loro a rincorrere Gitto con slo-mo, copy arrogante e trip-hop di livello (peraltro scaduto, ma che Body apprezza assai).

finché arriva Lapo, il più grande di tutti. con 4 felpe, un bar attaccato all'Old Fashion e la faccia sputata dell'Avvocato, in un anno ribalta il percepito del brand Fiat e comincia a farne una figata. delle macchine ci occuperemo in seguito - deve aver pensato mentre sistemava lo Swatch sul polsino. infatti esce la Croma e tutti fanno finta di non vederla. è chiaro che lui punta tutto sulla 3+1, la nuova 500 che dalle prime indiscrezioni è di una bellezza assoluta: una specie di operazione Mini 10 anni dopo. ma per il momento il rilancio definitivo è affidato alla Grande Punto. e Lapo, coerentemente, spinge dove spingono tutti.

Touring, 159, Punto. tre marchi diversi, tre auto diverse, tre campagne uguali. la classica demo stilosa dell'auto in movimento, musica che deve emozionare, chiusura sul più arrogante dei claim. e se quantomeno, citando la Stagista, la nuova touring ha un cartello iniziale così lungo che l'hanno messo dentro il film, la Punto non ha nemmeno quello. solo un auto in movimento su 16:9, Vasco Paraculo Rossi in colonna e la convinzione che le parole manchino perché proprio non ce ne sono: le hanno già usate tutte per parlarsi addosso.

Il miglior Barman dopo Meskola.

“.. conosco Franz Ferdinand e Bloc Party, mi piacciono, ma io ho 33 anni e so che sono esistiti prima Gang of Four, Television, Talking Heads.. quindi non ascolto musica trendy, a parte l’elettronica. mi piacciono gli autori, il soul. ora ho bisogno più di quello che di un ragazzino con una bella t-shirt che suona vecchie chitarre.”

Tom Barman è un idolo di Body da molto prima che pronunciasse queste parole sull’ultimo Rumore. i dEUS il tipo se li ricorda al Beau Geste, al loro primo show case in Italia, sarà stato 10 anni fa. e poi al tour di Ideal Crash, molto tempo dopo, coi Soulwax di spalla. ora sono tornati, con l’ennesima rivoluzione interna e il solito grande disco. oddio, forse meno grande dei precedenti a dirla tutta. perché l’ispirazione c’è sempre, ma qualcosa manca. e come ogni art rock - guitar band che si rispetti, sono proprio le chitarre e gli arrangiamenti naive che Body cerca e trova solo in parte.

il motivo è molto semplice. fino a oggi il suono dei dEUS era sempre stato nelle mani di gente rara come Rudy Trouvé e Craig Ward, due rumoristi intellettuali che avevano influenzato pesantemente i lavori precedenti. due chitarristi dalla sensibilità diversa ma provenienti della stessa scuola ideale. Trouvé più thurstonmooriano, sferragliante, cafone. capace di esaltare gli incredibili picchi umorali di Worst Case Scenario, portandoti da uno stato di rivolta all’introspezione più sentimentale nello spazio di una battuta. Ward – una specie di Mick O Rourke scozzese – meno punk e più matematico, sempre teso alla ricerca dell’arpeggio più delicatamente sorprendente, della moltiplicazione degli spazi e della stratificazione melodica delle sue chitarre.

insomma, due musicisti che pesavano tantissmo nell’economia produttiva del gruppo e dei quali Barman deve oggi fare a meno. così, quello che rimane sono 12 pezzi intensi, ambiziosi come da tradizione ma che in qualche modo suonano incompleti alle orecchie appena stappate del tipo. come se Pocket Revolution fosse la pre-produzione di se stesso, la base da rifinire, completare, elevare al rango di capolavoro. l’unico livello al quale fino ad oggi i dEUS ci avevano abituato.

progress 12.45

mentre Body è teneramente impegnato a rispondere ad Arto ("mi manchi.." gli aveva scritto l'art, come in una qualunque ex storia intensa di coppie creative), Jackdrum smessaggia per avvertirlo che a fine mese il suo nuovo gruppo (una specie di A Perfect Circle buddhista) ha un paio di date a Tokio. niente male, pensa il tipo, raggiungerli lì sarebbe meraviglioso ma insomma, con le tasse da pagare, la montagna di euro buttati quest'estate, Body deve darsi una regolata.

innanzitutto c'è ancora in piedi il progetto Patagonia con Vocione. eppoi è cominciata la ricerca di una nuova casa. il tipo prende il primo appuntamento, che scopre riguardare 100mq buissimi e assolutamente sopravvalutati. lo accolgono i soliti due agenti-deficienti (prima o poi bisognerà fare un'inchiesta nella quale si evidenzia come il reclutamento di tali professionalità colpisca soprattutto le classi meno agiate, esteticamente e intellettualmente) che gli presentano il proprietario: un tipo sorridente, molto figo e con l'accento spagnolo. io questo lo conosco - si dice Body, ma ci mette alcuni minuti a capire che non è un cartonato ma un reduce di un qualche reality.

più tardi, Body informa Dora della cosa, che dopo 5 gg di degenza ospedaliera dove si è nutrita di giornali gossippari, ricostruisce il passato artistico del proprietario di casa. aggiunge poi un po' di farina del suo sacco, cioé spezzoni di vita reale sottoforma di incontri casuali col vip, con realtivi scambi di sguardi e compagnia bella.

e vabbeh..

sabato, dopo essersi fatti il miglior cheesburger di milano al Julep's, Body, Previto e Piero raggiungono una festa semi-gay dalle parti di via Mecenate. location: un insieme di loft colorati dall'atmosfera olandese. rum pessimo, dj set improponibile e indolenza cronica minano la riuscita della serata. un bionda piuttosto figa guarda con insistenza Body, anche se lei è perennemente avvinghiata al suo uomo. finché c'è il colpo di scena: arriva l'amante pornoventenne di Piero con relativo fidanzato, che si scopre essere un cartonato amico di Previto. risate imbarazzate ma copertura che non salta. la coppia se ne va presto e la pornoventenne smessaggia Piero - dobbiamo vederci più spesso. ma da soli!

tutte troie - fa lui.
e questa volta Body non ha la minima voglia di commentare.

progress 14.31

Body porta finalmente la giacca da sciancrare a Ditalone, il suo ex sarto di sfiducia. l'omino è come sempre gli apre la porta di casa in cannottiera e tuta, mentre la moglie-dominatrice è china sulla vecchia macchina da cucire. convenevoli, misure, esempi e appuntamenti dopo, il tipo dirige verso una nota clinica privata milanese. di ritorno dal weekend dal Boss, a Dora è partito l'orecchio sx (ma Body sembra non centrare: la sua ex coltivazione di telline non risulta essere contagiosa.) la tipa è imbottita di antibiotici e antidolorifici, così che finalmente può sorridere. a esami ultimati, si conoscerà la data di dimissione.

nel frattempo, da una parte Body lavora e dall'altra prepara la prossima trasferta a Roma per il matrimonio di Lepre. la colonna sonora di questi giorni è inchiodata su Sangue Misto (che finalmente Red gli ha trovato su emule, dopo che il tipo aveva perso la sua vecchia cassetta) e With-Teeth, l'ultimo, meraviglioso sforzo di Trent Reznor. meno ambizioso dei dischi precedenti, non per questo l'ultimo dei NIN risulta meno personale o lucido. se li amate, fiondatevi a comprare il cd. e se arrivano live, non osate mancare. l'ultimo loro tour è stato una delle esperienze concertistiche più dirette e coinvolgenti che Body ricordi.

Lezioni spirituali.

è un periodo spirituale particolarmente difficile, questo. fra Mullah, Rabbini, Papi e Governatori della Banca d'Italia, trovare la strada giusta per salvare la propria anima non è mica un gioco da ragazzi. così capita che al Luca's, Previto informi Body che il Giornalaio non solo continua il suo momento fascio-new age ma lo ha arricchito anche con una nuova esperienza religiosa.

cattolicesimo? protestantesimo? ebraismo? buddismo? niente di tutto questo. il cartonato empatico ha abbracciato il Falun Gong, disciplina fuorileggissima in Cina, col suo bravo Guru miliardario residente negli USA e compagnia cantante. è un disastro - si rammarica Previto - l'altra sera eravamo al Trottoir.. e quello si era portato dietro il tappetino per pregare!

preoccupato d'incontrare prima o poi il Giornalaio supino fra i tavolini del Bardelcapo, Body cerca nuovi culti meno impegnativi coi quali intrippare l'amico comune. il primo che segnala (via Banfra) è una vera chicca per feticisti del genere, a cominciare dalla Stagista: la chiesa del Mostro di Spaghetti Volante...

Catechismo per tutti.

Disperati per la piega che sta prendendo il prox addio al celibato del Chimico, Previto, Alambicco, Piero e Body si ritrovano per una pizza alle Colonne.

Maninviso, testimonial dello sposo e garante della festicciola, sta gettando la spugna. troppi sabotatori affossano le proposte migliori, rilanciando con improbabili gite enogastronomiche.

così si cerca nuova ispirazione, si pensa ad ambiti inconsueti in una specie di brainstorming creativo e ritardatario: qual è l'ultimo posto dove fareste un addio al celibato? la risposta e relativa applicazione arrivano in un attimo: fra i papaboys.

Previto afferma che la nuova frontiera sono i megaraduni rock di Pio XII e lì bisogna andare. Body lo appoggia incondizionatamente. ma aggiunge di procurarsi abiti talari e spacciarsi per preti a tutti gli effetti. al tipo non dispiacerebbe fare anche delle confessioni, consolare gli ammalati, robe così.

Piero - sì, però dubito che dal punto di vista della patata ne caveremo qualcosa..
Previto - ma va, è semplicissimo!
Piero - in che senso?
Body - Piero, ognuno di questi raduni si conclude con l'indulgenza plenaria..
Piero - quindi?
Previto - quindi spieghi alla papagirl che qualsiasi peccato commetterà, prima del ritorno a casa sarà mondato dalla benedizione del Santo Padre!

Il risveglio migliore.

La fodera del divano da cambiare. i segni sul muro, dove il tavolo sbatteva. il telefono raccolto da terra, le riviste sparpagliate, i fogli persi sul pavimento. uno spazzolino sconosciuto dimenticato in bagno. e i muri del bodyflat umidi, ancora carichi di ormoni e profumi.

progress 12.27

sulla macchina di Vocione gira Toxicity dei S.O.A.D. Red sta imbastendo un ciriolo 3D, quello che rende la visione di ogni film non solo una visione. si discute di letteratura di genere, DeLillo, la seconda serie di Arrested Development che parte su Fox la prossima settimana, David Pizarro.

all'europlex si trova il Banfra, col quale proprio questo mese Body sta lavorando. recuperati i biglietti del film, il tipo si precipita a fare rifornimento di gommose.
il barista gli fa - sono 6,90 euro con lo sconto.
e Body - 'sti cazzi! chissà se non me lo facevi.

nel pomeriggio, dopo aver perso mezz'ora a lavare l'attrezzatura subacquea nella doccia, uno scambio di mail con Dora gli aveva procurato sorrisi e durelli. a ruota, una visita medica aveva rilevato barotraumi ai timpani e un allevamento di telline nell'orecchio dx.

sei un catorcio, Body - si era lamentato con se stesso.

comunque. Guida Intergalattica per Autostoppisti è un film divertente e godibilissimo. incredibile come i distributori italiani se ne siano fregati e a Milano sia in una sola sala. il libro di Adams dal quale è tratto Body non lo ha mai letto, ma ha tanto la sensazione che certe cose funzionino ancora meglio con le immagini. nel dubbio, spicciatevi ad andare a vederlo.