allora è ancora possibile azzerarsi e lasciarsi trascinare finalmente, fregandosene di quella pietra che hai in mezzo al petto e che oggi sbatte sulla cassa toracica come un cuore fatto di uranio impoverito. davanti a te, un palco con una ventina di musicisti impazziti. intorno, qualche migliaio di persone che balla, salta, fuma. l'aria sarebbe fresca e profumata, non fosse per certe ascelle salentine del tarantolato che hai di fianco. ti sposti verso il palco per evitare l'odore di caciotta e rollare una canna, ma anche tu continui ad agitarti e ci metti una vita.
sul pratone concerti dell'Idroscalo, l'orchestra popolare de La notte della Taranta picchia senza vergogna. sulla dx del palco c'è il più grande batterista di ogni tempo che oggi compie 53 anni e ne dimostra 35. oggi Stewart Copeland suona la batteria. e da come lo fa, capisci anche senza saperlo che non ha mai smesso. i Police sono sciolti da più di 20 anni ma il pulotto è in forma come allora. la sua anima si materializza appena sfiora una pelle o aggredisce un piatto, è puro brivido, emozione, sudore. ma senza una sbavatura, mai. la pacca sul rullante è sempre secca, potente, inequivocabile - bang! - e parte incalzante sul ride come ai bei tempi, con Body che gli si rizzano i peli delle braccia per l'emozione (anche se sostiene sempre che dopo i 30 un musicista deve ritirarsi a vita privata).
poi bisognerebbe parlare di Raiz, forse la più bella voce italiana, la seconda rockstar, ma sarebbe ingeneroso per gli altri musicisti. due donne bellissime e primitive alle voci, un altro cantante potente e disperato; i percussionisti, il mandolista, un tal Giancarlo Parisi ai fiati al limite del misticismo e soprattutto quelli della pizzica, un taburello dal quale tre tipi tirano fuori contemporaneamente tappeti ritmici e note, tendendo (forse) la pelle del tamburo con una mano e percuotendola con l'altra.
insomma, tutti colti di gran sorpresa dalla portata dell'evento: Uma, Yukka, Kranio, Stilosa, Elmer e Micropuccia. e si finisce a bere un paio di birre sul lago artificiale, con la pista della disco davanti, che si sta riempiendo. un tipo coi pantaloni neri e la camicia aperta fino all'ombelico sale sul cubo. così la notte dichiara resa incondizionata e Body si adatta.
Ocio al pulotto.
telecinemato da Body il 17.7.05
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12 commenti:
già, dev'essere stato spettacolare
Osti, se solo fossi arrivato a Milano un po' prima ieri sera, saerei venuto di brutto.
musica libera tutti eh?
Guardate le foto del link messo da Body, quella dei tempi dei Police con fuck off scritto sui tamburi: è dedicato a Sting di cui oscurava la vista con il posizionamento dei piatti...
Sting che per altro teneva un coltello negli stivali "nel caso il batterista tentasse qualcosa di strano..."
Stewart non è solo il miglior batterista di ogni termpo. Stupisce in senso positivo vedere come si diverte e come si vive la musica all'età di 53 anni... Emozionante.
ciao bo', commento fuori tema:
come sospettavo io, quelli di savetheaccount sono quelli di enfantterribles. ahahhahahaha ma chi mi gabba a me! ^_^
Fata: e come li hai sgamati?
anni fa vidi la notte della taranta in un paesino della calipooglia: ricordo più vivido, un paio di suonatori in trance autoindotto, un tamburello fradicio di sangue, che sgorgava dalle mani dopo che la pelle (umana) aveva ceduto per il troppo suonare. piccole gocce imbrattavano i tizi che stavano eseguendo la "danza delle spade" ed il pubblico.
la birra successiva l'ho chiesta con un coperchio tipo "walkie cup" e relativa cannuccia.
il dominio è registrato ad enfantterribles.
:)
io la taranta invece l'ho vista in un centro sociale dove mi portò uno con cui avevo una specie di appuntamento. pizzica e taranta.
non lo vidi mai più (lui, intendo)
Io l'Ataranta l'ho vista a Belgamo...
(scusate è il caldo... :-))
oh cavolo! bella storia. un paio di anni fa andai apposta al concerto del 1 di maggio a roma per vedere il più grande batterista di ogni tempo che suonava con quelli della taranta. bello bello. i love Stewart copeland!!!!!!!!
ok, lo devo dire: lui è l'unico vecio che mi farei... bene. ora ritorno nel mio miserevole cantuccio.
cia'
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